20/08/2025
A - Gesù nelle prime parole che pronuncia dopo la Risurrezione, invita ad andare in Galilea, "andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno". Gesù riporta i suoi discepoli nel luogo dove ha avuto origine il Cristianesimo, poiché in un villaggio della regione della Galilea, a Nazareth.
B - Bisogna leggere attentamente quanto è scritto in tutti i quattro Vangeli per armonizzare fra loro le notizie che ogni Evangelista dà sulla Risurrezione di Gesù. Tutto è incredibilmente ispirato, sono però scritti che riportano gli stati d'animo degli Autori sacri. Solo Matteo parla di un gran terremoto che getta spavento nelle guardie
C - Gesù Risorto continua a vivere nei secoli e per l'eternità, non solo nel ricordo delle sue opere, ma anche perché, è questa è la straordinaria novità, Egli è risuscitato da morte e il suo Corpo è Glorificato; Egli è il Vivente, la morte non ha avuto alcun potere su di Lui.
Dal Lunedì al Sabato ore 9,30 Santa Messa
Tutti i Lunedì sera ore 21 Preghiere di Intercessione e Sollievo delle Sofferenze. Si riprende Lunedì 1° Settembre
Tutti i Venerdì sera ore 20,30 Santa Messa di Liberazione. Si riprende Venerdì 5 Settembre
Venerdì 5 Sabato 6 e Domenica 7 Settembre faremo tre giornate di Preghiera a Polpenazze in provincia di Brescia
Domenica 14 Settembre Ore 16 Messa di Liberazione
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Catechesi N. 513
+VANGELO (Matteo 28,8-15)
Andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno.Gesù nelle prime parole che pronuncia dopo la Risurrezione, invita ad andare in Galilea, "andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno". Gesù riporta i suoi discepoli nel luogo dove ha avuto origine il Cristianesimo, poiché in un villaggio della regione della Galilea, a Nazareth, è cresciuto Gesù, ha vissuto con sua Madre e il suo Padre putativo. Eppure la Galilea è considerata contaminata per la presenza di tribù pagane.
Al tempo di Gesù vi abitavano alcune antiche tribù di Israele, ma agli occhi dell'ortodossia giudaica di Gerusalemme si erano contaminate con i popoli vicini, di religione pagana. Questo è il motivo principale del rifiuto degli ebrei di accogliere Gesù come Messia, proprio per la provenienza dalla Galilea. Ma è accertato dai racconti evangelici che il Padre putativo di Gesù, Giuseppe e la Madre Maria erano di discendenza dalla tribù di Giuda. L'appartenenza ebrea dei due è indubbia, infatti gli stessi Vangeli descrivono alcune celebrazioni che Giuseppe e Maria compiono in stretta osservanza delle consuetudini israelite.
Gli ebrei della Giudea, centro della religione e cultura ebraica, nutrivano disprezzo per gli abitanti della Galilea, il disprezzo verso Gesù si associava anche ai miracoli e alla nuova dottrina incentrata sull'Amore e sul Perdono. In Giovanni 7,52, un gruppo di farisei obietta che nessun profeta può provenire dalla Galilea.
Gesù considera meno colpevoli gli abitanti della Galilea rispetto ai giudei che da secoli rifiutavano i Profeti e li uccidevano.
I molti pregiudizi che i giudei costruiscono su Gesù ci insegnano che non bisogna mai giudicare dall'apparenza, o da quanto viene riferito da altri. Chi riferisce un giudizio negativo su un collega, un conoscente, un vicino di casa, senza conoscere bene la sua storia e le sue vicissitudini, pecca gravemente di calunnia perché distrugge la buona reputazione di una persona.
Ma non è tanto la conoscenza, o meno della persona a dare l'autorizzazione a giudicare, o ad emettere valutazioni negative; molto spesso sono giudizi errati perché privi di fondamento. Però, anche se le vicende fossero autentiche, non è mai una buona ragione diffamare perché è peccato.
Inoltre succede spesso che, da una sola parola iniziale ascoltata, si aggiunge sempre una propria interpretazione personale, così il fatto diventa un racconto sempre più lungo, pieno di dicerie, quasi un romanzo il tutto a svantaggio della persona calunniata.
La persona poco spirituale ama ricorrere alla mormorazione, anche se non ci mette malizia è sempre un danno spirituale che causa a se stessa, perché raccontare fatti non conosciuti è sempre un danno alla buona fama di un conoscente o di un vicino.
La regola del Vangelo è quella di coprire con il manto della carità, di giustificare le debolezze altrui come Gesù perdona quelle dei peccatori pentiti.
La Pasqua ci invita a fare un passaggio risolutivo, ed esorta ogni cristiano a vivere da risorto, quindi con una nuova mentalità per amare tutti ed evitare qualsiasi giudizio. È l'impegno che dobbiamo portare ogni giorno dell'anno, con un rinnovato spirito di lotta contro le debolezze e i difetti che mortificano. Buona preghiera a tutti. Sia Lodato Gesù Cristo.
+VANGELO (Giovanni 20,11-18)
Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose. Bisogna leggere attentamente quanto è scritto in tutti i quattro Vangeli per armonizzare fra loro le notizie che ogni Evangelista dà sulla Risurrezione di Gesù. Tutto è incredibilmente ispirato, sono però scritti che riportano gli stati d'animo degli Autori sacri. Solo Matteo parla di un gran terremoto che getta spavento nelle guardie, mentre un Angelo sceso dal Cielo, rotola via, come niente fosse, la pietra che chiudeva il varco del Sepolcro; l’aspetto di questo Angelo era come la folgore.
Il Vangelo di San Giovanni ci narra i fatti visti da un protagonista che è maggiormente presente, comunque non nella circostanza che viene presentata oggi. Anche questi brani arrecano molta pace e consolazione, e sollecitano tutti i credenti alla ricerca della Verità.
Voglio introdurre o accennare qualcuno dei tantissimi interrogativi che sorgono quando si medita la Risurrezione di Gesù. Per esempio, oggi Gesù dice a Maria che non è ancora salito al Padre, lo farà quaranta giorni dopo e in questo periodo dove si trova? Oppure, quando appare agli Apostoli in riva al mare e prepara del pesce arrostito che poi mangia con loro, dove va a finire quel pesce se il Corpo di Gesù non è più come prima?
In realtà il suo Corpo è reso Glorioso dalla Risurrezione, Divinizzato e Trasfigurato. Può passare attraverso i muri, apparire e scomparire come un lampo, rimanere invisibile, ma esserci e ascoltare, vedere e amare sempre.
Sono spunti che approfondiremo meglio in questo periodo liturgico di Pasqua. Ora riflettiamo su altre parole altrettanto meravigliose.
La Maddalena è davanti al Sepolcro piangente, la pietra è rotolata, il Sepolcro è vuoto, il Corpo di Gesù non c'è più. In questo momento di immenso tumulto interiore, di sgomento, di dolore sconvolgente, ella non pensa assolutamente ad una probabile Risurrezione di Gesù, eppure Lui aveva risuscitato il fratello Lazzaro morto da quattro giorni.
Maddalena non collega i fatti, non ricorda i grandi miracoli del Signore, è confusa, è affranta dal dolore, la scomparsa del Suo Redentore l'ha annientata.
Non riconosce neanche Gesù quando le appare, ma ha l'attenuante dell'aspetto glorificato del Signore, reso ancora più luminoso, tale da trasfigurare il suo Volto. Il Volto del Signore era già meraviglioso prima della Sua morte. Chissà ora quale aspetto beato avrà assunto!!! Maria Maddalena ha gli occhi offuscati dalle copiose lacrime, e il cuore in subbuglio per il troppo dolore; l’aspetto del Suo Signore e poi trasfigurato; adesso ha un corpo Glorioso, tanto diverso dal corpo martoriato visto poche ore prima.
Quando vede Gesù senza riconoscerlo, non dice nulla perché già aveva chiesto agli Angeli, anch’essi non riconosciuti, notizie sul Signore, ed è Gesù ad anticiparla e a chiederle: "Donna, perché piangi? Chi cerchi?".
Gesù ci anticipa quando abbiamo bisogno di qualcosa e vogliamo chiedere aiuto a Lui. È sempre disponibile a prendere l'iniziativa, ma vuole sentire da ognuno di noi chi e cosa cerchiamo. "Chi cerchi? Cosa ti serve".
Maria ascolta le domande senza riconoscere Gesù, ma non appena sente chiamarsi per nome, scoppia in un grido di gioia. Che cosa c’era nella voce di Gesù quando pronunciò il suo nome?
Quando Gesù chiama ciascuno di noi per nome, lo fa con la Sua dolcezza e con la Sua infinita bontà e nel chiamarci effonde la tenerezza del Suo Spirito divino, la Sua benedizione e tutte quelle Grazie che trasformano la nostra vita.
È meraviglioso quando Gesù ci chiama per nome! Lo fa sempre quando andiamo davanti al Tabernacolo e Lo adoriamo, quando Lo invochiamo in qualsiasi momento della giornata, quando svolgiamo qualsiasi azione per amore suo.
La Maddalena ai discepoli dice di avere visto il Signore e così ha ritrovato la vera gioia della vita. Noi possiamo adorare Gesù ovunque. Buona preghiera a tutti. Sia Lodato Gesù Cristo.
+VANGELO (Luca 24,13-35)
Riconobbero Gesù nello spezzare il pane.Gesù Risorto continua a vivere nei secoli e per l'eternità, non solo nel ricordo delle sue opere, ma anche perché, è questa è la straordinaria novità, Egli è risuscitato da morte e il suo Corpo è Glorificato; Egli è il Vivente, la morte non ha avuto alcun potere su di Lui.
Con la sua è la Risurrezione Egli dimostra di essere il Dio dei viventi e non dei morti. Anche Lazzaro è risorto, dopo essere stato quattro giorni nel sepolcro, ma la sua resurrezione e diversa da quella di Gesù.
Innanzitutto Gesù Risorge per la potenza della Sua Divinità, essendo l’Uomo-Dio; non ha avuto bisogno di nessun intermediario per ottenere tale prodigio.
Lazzaro viene resuscitato da Gesù e il suo è un ritorno alla vita normale, quindi il suo corpo è ancora soggetto a tutte le leggi della natura. Ciò significa che dovrà ancora morire.
Il corpo di Gesù invece, dopo la Resurrezione, è un corpo Glorificato, con le caratteristiche proprie di un corpo Glorioso, non più soggetto ad alcuna limitazione spazio-temporale e soprattutto non più soggetto alla morte. Egli è il Vivente in eterno, il Re dell’universo che morendo ha vinto la morte!!!
Il Catechismo della Chiesa commenta così la sua Risurrezione, rispondendo alla domanda: Come risuscitano i morti?
«Che cosa significa "risuscitare"? Con la morte, separazione dell'anima e del corpo, il corpo dell'uomo cade nella corruzione, mentre la sua anima va incontro a Dio, pur restando in attesa di essere riunita al suo corpo glorificato. Dio nella sua onnipotenza restituirà definitivamente la vita incorruttibile ai nostri corpi riunendoli alle nostre anime, in forza della risurrezione di Gesù.
Chi risusciterà? Tutti gli uomini che sono morti: "Usciranno [dai sepolcri], quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna" (Giovanni 5,29).
Come? Cristo è risorto con il suo proprio corpo: "Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio Io!" (Luca 24,39); ma egli non è ritornato ad una vita terrena. Allo stesso modo, in lui, "tutti risorgeranno coi corpi di cui ora sono rivestiti", ma questo corpo sarà trasfigurato in corpo glorioso, in "corpo spirituale" (1 Corinzi 15,44).
Il "modo con cui avviene la Risurrezione" supera le possibilità della nostra immaginazione e del nostro intelletto; è accessibile solo nella Fede. Ma la nostra partecipazione all'Eucaristia ci fa già pregustare la trasfigurazione del nostro corpo per opera di Cristo». (CCC 997-1000).
Chi fa l'esperienza di Cristo rinasce di continuo e vive in una dimensione spirituale straordinaria, superando le difficoltà umane senza più disperarsi.
La risurrezione di Lazzaro dimostra, appunto, la signoria di Gesù Cristo sulla morte. Essa pur rimanendo sempre un nemico dell'uomo, è stata sconfitta dal Signore.
La vicenda di Lazzaro è un mezzo per portarci a capire il potere taumaturgico di Gesù, per avere sempre molta fiducia in Lui.
Mi rimane poco spazio per il Vangelo di oggi che presenta spunti molto importanti. Il primo riguarda la delusione dei due discepoli di Emmaus che fanno ritorno a casa. Come in molti altri discepoli, la tristezza si è impadronita dei loro cuori e non ricordano più le parole di Gesù riguardo la Sua Risurrezione. Ciò che impressiona è la loro ferma convinzione che la vicenda non doveva finire così.
Infatti, molti seguaci di Gesù rifiutavano la sua predicazione perché avevano altre aspettative su di Lui. Questo è l'uomo quando vuole imporre a Dio gli avvenimenti, quando non è umile e non si sottomette alla Volontà divina. Falliscono miseramente quanti vogliono dirigere a loro modo la propria storia personale e, forse, anche quella degli altri.
La loro vita è sempre un fallimento, nonostante le belle apparenze esteriori. È una vita vissuta tutta esteriormente che si perde nella vanità e nel peccato del mondo trascurando Dio e la Sua Legge.
"Noi speravamo che egli fosse Colui che avrebbe liberato Israele".
Il viaggio dei due uomini comunque ci ricorda che Gesù cammina sempre accanto a noi quando parliamo di Lui e, soprattutto quando Lo invochiamo con preghiere sincere. I due non Lo riconoscono perché accecati dai loro convincimenti sbagliati, non c'è spazio nei loro cuori per l'intervento di Gesù. "Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo". Gli occhi sono lo specchio dell'anima.
Dicono parole elogiative su Gesù, ma si fermano alla dimensione umana, non ricordano più i suoi straordinari miracoli, né le risurrezioni meravigliose compiute da Lui.
Così è l'uomo quando si lascia vincere dalla propria testardaggine. Ogni cosa che pensa la classifica come assoluta, sicura, veritiera, mentre è illusione, inganno e accecamento intellettuale.
Il credente sicuro di ogni suo pensiero, è pieno di sé e non di Dio, non si mette in discussione, non pratica l'umiltà, né la verità, è solo orgoglioso, perciò stategli alla larga! Buona preghiera a tutti. Sia Lodato Gesù Cristo.