Abchemanto

05/06/2021

Catechesi N. 368

A - Quando le spighe sono giunte a maturazione si compie l’operazione di falciare e raccogliere il grano. Questo è il tempo della messe ossia il tempo della mietitura.
Dice Gesù: “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!”.
B - Nell'apostolato ci vuole pazienza, le anime come il miglior vino migliorano col tempo. Il Vangelo di oggi ci parla della semina e del raccolto, ogni cristiano è chiamato a seminare la Parola di Dio, chiamato a collaborare al progetto che Lui ha disegnato nell'anima di ognuno di noi.
C - Oggi vogliamo meditare insieme un’esortazione di Gesù che troviamo nel Vangelo di Matteo: “….. Imparate da me che sono mite e umile di cuore”.
La mitezza e l’umiltà sono due virtù che sono quasi del tutto scomparse.
La società ci insegna che sono i prepotenti a vincere, coloro che si sanno imporre con la violenza e la forza. L’umiltà poi e considerata come una forma di debolezza e di inferiorità. La superbia e l’orgoglio regnano ovunque.
D - Questo cantico di Lode è la massima gratitudine espressa da una creatura verso il Creatore. Davanti all’infinita Maestà di Dio l’uomo non può che essere consapevole della propria piccolezza e dei propri limiti.
Nel Magnificat la Vergine Maria esprime con profonda umiltà le parole più appropriate per esaltare la grandezza di Dio.
 
Dal Lunedì al Sabato ore 9,30 Santa Messa 
La Domenica e i festivi 2 Messe ore 10,30  e ore 17. 
Lunedì sera ore 20.30 Preghiere di Liberazione e Guarigione. 
Venerdì sera ore 20,30 Messa di Guarigione
Sabato 10 Luglio Pellegrinaggio alla Piccola Lourdes a Forno di Coazze (TO)
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Aacheblucorona
 
+ VANGELO (Lc 10,1-9) 
La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai. 
 
A - Quando le spighe sono giunte a maturazione si compie l’operazione di falciare e raccogliere il grano. Questo è il tempo della messe ossia il tempo della mietitura.
Dice Gesù: “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!”.
Indicando una necessità che tutti conoscevano bene, riguardo la mancanza di manodopera per la raccolta del grano, Gesù utilizza questo esempio per indicare che nella sua Chiesa ci sono ancora pochissimi operai e che bisogna cercarne molti altri per fare proseliti. 
La messe è dunque la moltitudine di anime sparse nel mondo, anime da salvare e da convertire a Cristo unico Salvatore del mondo.
Gli operai sono tutti i consacrati che dovrebbero con zelo instancabile condurre le anime al Signore. Gesù ci esorta a pregare il Padre affinchè susciti tante nuove vocazioni sacerdotali e religiose, attraverso le quali Gesù può continuare la sua opera di evangelizzazione. 
Purtroppo per molti vescovi questa richiesta e inammissibile. Recentemente infatti è stato affermato che la Chiesa Cattolica non deve fare proseliti.
Senza il proselitismo non avrebbe avuto senso il mandato degli Apostoli, e risulterebbe inutile anche la straordinaria opera missionaria di tantissimi coraggiosi sacerdoti che in questi duemila anni di cristianesimo hanno affrontato sacrifici e fatiche inaudite, fino a subire in molti casi il martirio. 
Perché si dice allora che la Chiesa Cattolica non deve fare proseliti?
Per destinarla e accompagnarla all’infiacchimento o per livellarla alle altre pseudo religioni come stanno facendo purtroppo alcuni Prelati?
Gesù era instancabile nel girare la Palestina nei tre anni di vita pubblica, per diffondere il Vangelo e convertire i peccatori; predicava in ogni luogo per cambiare la vecchia mentalità; e non si risparmiava nessuna fatica pur di guadagnare anche una sola anima a Dio e oggi ci viene detto che tutto questo la Chiesa non deve più compierlo.
C’è effettivamente qualcosa che non va all’interno della Chiesa. I Prelati che sostengono una tale teoria sono eretici, perché vanno contro il Vangelo Storico di Gesù Cristo. 
Sono molti anche coloro che sostituiscono le parole del Vangelo, con le loro interpretazioni personali, alterando così il significato del Testo Sacro e proponendo teorie contrarie alla Volontà di Dio
A cosa serve predicare e inviare i missionari nelle terre lontane o pregare per la conversione dei poveri peccatori o fare penitenze per essi???
Perché Gesù e la Madonna sono apparsi migliaia di volte chiedendo la conversione dei peccatori e di pregare per loro?
La Chiesa è ammalata nei suoi membri e solo l’intervento del Signore potrà riportarla allo splendore dei primi secoli, quando si annunciava il Vangelo autentico, predicando ovunque che solo in Gesù Cristo vi è salvezza. Non c’è altro Dio se non quello predicato da Gesù Cristo ed è il Dio adorato da noi Cattolici. 
L’opera intrapresa dagli Apostoli duemila anni fa nessuno potrà mai cancellarla, si potrà bloccarla per un determinato tempo, ma quando interverrà Gesù, si riprenderà il grande apostolato che tutti i cattolici sono chiamati a svolgere in virtù del loro Battesimo.
Ancora oggi Gesù invia i suoi: “Il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi”. L’invio è voluto da Gesù proprio per la conversione dei pagani e dei peccatori, ma se oggi non dobbiamo fare più proseliti, ciò significa che si vuole modificare il Vangelo e distruggere la Chiesa Cattolica fondata da Gesù Cristo.
Un cattolico che ha un familiare lontano dai Sacramenti, non deve forse   invitarlo alla conversione? In che modo la Misericordia di Dio potrà agire nelle anime indurite dal peccato e lontane da Lui se nessuno indica a loro la Via della Salvezza???
Ricordiamoci le parole di Gesù prima di salire al Cielo, si tratta del suo Testamento prima di ritornare al Padre. Sono dunque parole importantissime che tutti i consacrati dovrebbero scolpire nel loro cuore, perché è proprio in queste parole che è racchiuso il significato profondo della loro missione: “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà è si farà Battezzare sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato ….. Poi dice di guarite i malati e cacciate i demoni”.
Per non sbagliare mai la giusta direzione seguiamo il Vangelo Storico di Gesù e il   Catechismo di San Giovanni Paolo II del 1992 dove si potranno trovare le risposte a tutti i nostri dubbi! Buona preghiera a tutti.
 
Aabraccio
 
+VANGELO   (Mc 4,1-20)
 
Il seminatore uscì a seminare.
 
B - Nell'apostolato ci vuole pazienza, le anime come il miglior vino migliorano col tempo. 
Il Vangelo di oggi ci parla della semina e del raccolto, ogni cristiano è chiamato a seminare la Parola di Dio, chiamato a collaborare al progetto che Lui ha disegnato nell'anima di ognuno di noi. Ma la mentalità pratica di oggi non contempla più la ricerca di Dio, nè l'aspetto spirituale della vita se non il ricorso alle inutili pratiche orientali.
In passato abbiamo considerato l'incredibile pratica dello yoga nei monasteri, conventi e comunità religiose. Arrivare a questa pratica significa essere caduti alla fine della discesa verso il basso, non si può spiegare diversamente quando lo yoga viene praticato ed insegnato da sacerdoti, monaci, frati e suore questo è veramente vergognoso! 
I cristiani autentici non hanno bisogno di seguire altre spiritualità perchè hanno il Vangelo Storico, il quale indica anche la contemplazione come punto di contatto con Dio e il mezzo importante di quiete e riposo interiore. 
Lo yoga e altre pratiche magiche non solo distaccano da Gesù, ma causano anche il danno spaventoso del legamento con le potenze infernali. 
La parabola di oggi ci dice che tutti noi dobbiamo formarci bene nella conoscenza della Sana Dottrina per compiere un serio cammino maturo e consapevole, senza improvvisare, nè provare esaltazioni eccessive. Anche per evangelizzare i familiari, parenti, amici, colleghi, ecc. Il cristiano che vive solo per sè la propria religiosità è uno che si chiude a tutto, diventa come un'isola, staccato da tutti ed è insufficiente. 
Ogni cristiano è chiamato a seminare la verità del Vangelo, opere oneste e buoni esempi.
"Uscì il seminatore a seminare", afferma Gesù nel Vangelo. Il campo, la strada, i rovi e il luogo sassoso ricevono il buon seme, il seminatore semina a volo e la semente cade dappertutto. 
Ognuno di noi si trova in una di queste quattro condizioni: nel campo, nella strada, nei rovi o nel luogo sassoso. 
Il contadino non distingue la terra che calpesta, getta la semente con naturalezza e ovunque, così Gesù non distingue il povero dal ricco, il saggio dall'ignorante, il tiepido dall'uomo pieno di fervore, il coraggioso dal vile. Con questa parabola Gesù dichiara che sparge la Grazia su tutti noi con molta generosità.
Siamo noi con la spiritualità che ci troviamo ad accogliere la sua Grazia o a respingerla, pronti a custodirla o essere indifferenti. 
Il seminatore è Gesù e semina la Parola. È Lui stesso che sparge la semente nelle anime e che a tempo debito le farà crescere. Noi siamo solamente semplici operai, perchè è Dio che semina. Siamo suoi collaboratori e il campo è suo. Gesù invita tutti i cristiani a continuare la semina divina.
Il frumento è stretto nelle mani piagate di Gesù, lo imbeve del suo Sangue, lo pulisce, lo purifica e lo getta nel solco del mondo.
Rileggiamo con attenzione le quattro condizioni indicate da Gesù nella parabola per capire in che modo accogliamo la sua Parola.
1) Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma quando l’ascoltano, subito viene satana e porta via la Parola seminata in loro. 
2) Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l’accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione, o persecuzione, o calunnie a causa della Parola, subito vengono meno. 
3) Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto. 
4) Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l’accolgono e portano frutto: ora il trenta, il sessanta, il cento per uno. Buona preghiera a tutti.
 
Aabellodavve
 
+ VANGELO   (Mt 11,25-30)
imparate da me che sono mite e umile di cuore.
 
C - Oggi vogliamo meditare insieme un’esortazione di Gesù che troviamo nel Vangelo di Matteo: “….. Imparate da me che sono mite e umile di cuore”.
La mitezza e l’umiltà sono due virtù che sono quasi del tutto scomparse.
La società ci insegna che sono i prepotenti a vincere, coloro che si sanno imporre con la violenza e la forza. L’umiltà poi e considerata come una forma di debolezza e di inferiorità. La superbia e l’orgoglio regnano ovunque. Abbiamo messo il nostro io al posto di Dio.
Come vedete la legge del mondo va contro la Legge di Dio, ma ciò che il mondo dichiara follia è invece Sapienza divina. Il cristiano è l’uomo coraggioso che deve sapere andare controcorrente e seguire unicamente la Volontà di Dio.
Meditiamo sull’umiltà e sulla mitezza di Gesù.
Gesù, la Seconda Persona della Santissima Trinità, annientò se stesso per Amore nostro. Lui che dimorava negli inaccessibili splendori del Cielo assunse la povera e fragile condizione umana facendosi Servo sofferente per la Salvezza dell’umanità.
Si umiliò e come un mite agnello si consegnò volontariamente nelle mani dei suoi crocifissori. Gesù patì umiliazioni incredibili, fu tradito, schernito, deriso, schiaffeggiato, flagellato e crocifisso….; si lasciò fare senza lamentarsi e accettò tutti i tormenti che gli uomini agitati da satana gli inflissero. Lui che era il Creatore del mondo e il Signore della vita accettò di morire per donare a noi la Vita vera.
Avrebbe potuto fulminare con un solo balenare del suo Sguardo tutti i suoi carnefici, ma accettò tutto senza lamentarsi e con infinito Amore.
L’umiltà e la mitezza di Gesù furono dunque straordinarie! 
Ora, pensiamo per un momento a come reagisce la maggior parte di noi anche dinnanzi a una semplice offesa. Solo da questa considerazione si può dedurre che siamo ancora ben lontani dalla vera conversione. 
Ognuno faccia un serio esame di coscienza e si decida per un radicale cambiamento di vita. Gesù è il nostro modello e se ci sforzeremo di imitare le sue virtù, troveremo sicuramente sollievo alla nostra stanchezza, lo dice Lui stesso. 
Chi segue Gesù riceve in dono la sua Pace e questa Pace è meravigliosa, è un balsamo soave, che è un vero ristoro per l’anima.
 È da poco iniziato il mese di giugno, il mese dedicato al Sacro Cuore di Gesù. 
Cerchiamo di rendergli tutto l’onore che gli spetta, con ripetuti atti di amore e di adorazione durante la giornata. Consoleremo così il suo Sacratissimo Cuore così gravemente offeso da tutti i peccati e dall’indifferenza del mondo. Impegniamoci a combattere i nostri vizi e a praticare le virtù, in particolare l’umiltà. 
Non dimentichiamo mai che la superbia è la radice di tutti i mali, è il peccato che ha precipitato lucifero nell’inferno. Combattiamo dunque con serio impegno il nostro orgoglio, la nostra presunzione, il nostro io che vuole sempre emergere e dominare sugli altri. 
L’umile sarà sempre benedetto da Dio, perché Dio riposa nel cuore degli Umili e a loro concede i Tesori inesauribili delle sue Grazie, rendendoli partecipi della sua stessa Vita divina. Buona preghiera a tutti.
 
Achenagebello 
 
+ VANGELO   (Lc 1,46-55)
grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente!
 
D - Questo cantico di Lode è la massima gratitudine espressa da una creatura verso il Creatore. Davanti all’infinita Maestà di Dio l’uomo non può che essere consapevole della propria piccolezza e dei propri limiti.
Nel Magnificat la Vergine Maria esprime con profonda umiltà le parole più appropriate per esaltare la grandezza di Dio. Da un lato c’è la creatura, che riconosce quanto ha ricevuto gratuitamente da Dio, dall’altro c’è la Bontà di un Padre che non dimentica le sue creature e per salvarle invia sulla terra il suo più grande Dono: il proprio Figlio Gesù!
La fanciulla Maria è la prescelta per dare un Corpo all’Invisibile, Dio infatti fin dall’eternità ha posato il suo Sguardo sull’umiltà della sua Serva.
L’umiltà profonda della Vergine Santissima non era solamente frutto della sua Immacolata Concezione (Dono immenso concessole da Dio), Ella mantenne questo privilegio durante tutta la sua vita con la pratica perfetta di tutte le virtù, cominciando proprio dall’umiltà. Tutta la vita della Madonna trascorre in questa atmosfera di grandezza e di umiltà. Possono coesistere queste facoltà dove c’è l’assenza dell’orgoglio e della superbia e solo la Madonna è la Creatura che visse in pienezza questo stato spirituale.
Dio plasmò in Maria una creatura meravigliosa unica e perfetta. 
Nel Magnificat è contenuta la ragione profonda di ogni umiltà. Maria in questo cantico di Glorificazione dell’Onnipotenza di Dio, osserva che Egli ha posato gli Occhi sull’umiltà della sua Serva; proprio per questo in Lei ha fatto grandi cose l’Onnipotente. La Vergine Santa non si attribuiva meriti come di solito fanno gli orgogliosi e tutti coloro che hanno una stima esagerata di sè. Ella non cercò mai alcuna gloria personale, ma esclusivamente la Gloria del suo Figlio Gesù.
 Questo atteggiamento è alla base della vita cristiana autentica ed è la principale caratteristica di un’anima vicino a Dio.
Il grado di perfezione spirituale di un’anima è dato proprio dall’umiltà che essa      possiede. La Vergine riconobbe principalmente la sua condizione di Serva dinnanzi al suo Creatore e Lo ringrazia proprio per avere compiuto in Lei le meraviglie del suo Amore. La virtù dell’umiltà che traspare in tutta la vita di Maria è Verità; è riconoscere quello che realmente siamo dinnanzi a Dio e davanti agli uomini.
È anche lo svuotarci di noi stessi per lasciare che Dio operi in noi con la sua Grazia.
 
Molto spesso Gesù non concede le sue Grazie alle persone, anche se pregano, perché non vi trova in esse le giuste disposizioni; sono persone spesso troppo piene di sé, orgogliose e prepotenti anche nei confronti di Dio; manca in loro la virtù fondamentale dell’umiltà!
Questa virtù non cresce e si sviluppa da sola in noi. Occorre lo sforzo quotidiano di rinnegarci, combattendo in noi tutti i vizi, e quegli atteggiamenti che dispiacciono a Dio. Solo questo atteggiamento può attirare su di noi lo Sguardo benedicente su di noi. Quando Gesù trova in un’anima le caratteristiche proprie dell’umiltà, dona con abbondanza il suo Spirito che santifica e perfeziona. Non c’è santità di vita senza umiltà. In qualsiasi ruolo sociale e in qualunque stato di vita si può e si deve praticare l’umiltà. 
Questa virtù non ha nulla a che spartire con la timidezza, la pusillanimità, la vigliaccheria o la mediocrità; non si oppone all’essere consapevole dai talenti ricevuti, nè al metterli a frutto con rettitudine ed intenzione. 
Chi è umile non prova piacere a mettersi in mostra, né a ricevere degli elogi. 
Se il cristiano si trova a occupare nella società un ruolo importante è una posizione di prestigio, sa benissimo che le lodi per cui eccelle le sono state da Dio per il bene comune.  
L’umiltà è anche il vero fondamento della Carità, le dà concretezza e la favorisce. 
La vera carità ha la sua sede nell’umiltà, ed è proprio l’umiltà il fondamento di tutte le virtù, senza di essa nessuna virtù potrebbe infatti svilupparsi. 
L’umiltà non rimpicciolisce il cuore, ma lo dilata a dismisura! Buona preghiera a tutti.
aaadorareMado
 
Madonna Orione
Madonna di Lourdes San Luigi Orione

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